Ciclologistica: nuove forme di sostenibilità

 

CYCLE-LOGISTIC E’ LA NUOVA FRONTIERA DELLA SUPPLY CHAIN SOSTENIBILE

La logistica a pedali si sta imponendo come un fenomeno in via di rapida diffusione in un numero sempre crescente di metropoli, e promette consistenti margini di risparmio sul carburante e l’accesso a un nutrito bacino di nuovi posti di lavoro.

L’introduzione delle zone a traffico limitato nelle grandi città italiane ha rappresentato un’ardua sfida per il mondo della logistica, che si è trovato a fronteggiare l’esigenza di gestire la movimentazione di carichi anche voluminosi di merci, senza poter più contare sul supporto di grandi automezzi per i trasporti urbani.

La risposta offerta dalla ciclologistica è stata puntuale, e ha trovato un’accoglienza immediatamente favorevole da parte degli addetti ai lavori: si è concluso solo pochi mesi fa il progetto Pro-E-Bike, organizzato dal consorzio Poliedra del Politecnico di Milano allo scopo di promuovere l’utilizzo di biciclette e scooter elettrici e a pedalata assistita per la consegna dei prodotti e per il trasporto passeggeri.

Un’indagine condotta dalla società di consulenza TRT-Trasporti e Territorio ha dimostrato che il 51% dei trasporti interurbani effettuati in auto e furgone potrebbe essere svolto con le biciclette (soprattutto per quanto riguarda la logistica dell’ultimo miglio), a tutto vantaggio non solo di una netta riduzione dei costi di trasporto e delle emissioni inquinanti legate all’uso di automezzi ingombranti, ma anche di una maggiore efficienza e puntualità delle consegne.

Logistica e Digital Transformation

RISULTATI ANCORA NON DEL TUTTO SODDISFACENTI?

La società di consulenza informatica statunitense PointSource ha pubblicato pochi mesi fa il rapporto “The State of the Mobile Experience”, che riporta l’esito di un’indagine sistematica che ha visto coinvolti 300 decision maker del settore finanziario, di quello assicurativo e del settore logistico.

Focalizzandosi sulla situazione del mercato logistico, i dati ricavati risultano eloquenti: solo un’azienda su 10 ritiene soddisfacente la versione mobile delle proprie piattaforme digitali.
La rivoluzione 2.0 ha indubbiamente toccato e trasformato anche il mondo della supply chain, ma spesso, evidentemente, con risultati insoddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la frontiera del mobile, che pure ha registrato una vera e propria moltiplicazione delle app specifiche dedicate ai servizi logistici: il 71% delle aziende del campione indagato utilizza una mobile app ad hoc, mentre l’81% ricorre a un sito web ottimizzato per il mobile per l’esecuzione di operazioni di inventario, tracciamento delle spedizioni, scansione dei codici a barre e aggiornamento dei percorsi per le consegne.

I dati rilevanti a fronte di questo quadro sono tre: solo un’azienda su 4 fa un uso quotidiano di questi strumenti; solo una su 10 se ne dichiara pienamente soddisfatta, ma il 91% del campione analizzato ha pianificato nuovi investimenti nel mobile per il 2016-2017, di cui l’86% con budget superiore ai 100mila dollari, e il 25% con budget superiore a 500 mila dollari.

TML si avvale da anni, per i propri servizi logistici, di un efficiente sistema informatico sviluppato su piattaforma SQL Server, che può adattarsi alle specifiche esigenze dei clienti e che utilizza i codici a barre per fugare gli errori tipicamente legati ad attività manuali.