DA PROCESSO MANUALE A SEMPRE PIÙ AUTOMATIZZATO

IL PICKERAGGIO, PER UNA GESTIONE PIÙ EFFICIENTE ED EFFICACE DELLA MOVIMENTAZIONE DI MERCE

Il Picking è l’operazione attraverso la quale si procede al carico o al prelievo di colli, prodotti o altre unità.
In un normale centro logistico tale operazione può configurarsi come l’attività più costosa, rappresentando più del 50% dei costi operativi complessivi (De Koster et al, 2007 e Tompkins et. Al, 2010, in Maino, 2015)
Generalmente e tradizionalmente distinto in due categorie principali, il picking manuale e il picking automatico, si tende ora a distinguere le procedure caratterizzate dal movimento dell’operatore verso la merce alle procedure in cui è invece la merce a spostarsi verso l’operatore.
Ed ovviamente è proprio questa seconda categoria ad essere sempre più oggetto di attenzione oltre che quella a cui sempre più si tende a convergere. Una riduzione degli spostamenti dell’operatore nel magazzino in vista non solo della riduzione dei tempi, ma anche nell’ottica di una netta diminuzione degli errori: questi i principali vantaggi, che si uniscono anche a un conseguente aumento della produttività e alla possibilità di essere multitasking, derivanti dal fatto che l’operatore può dedicarsi alla gestione della movimentazione della merce contestualmente allo spostamento della merce verso l’operatore stesso.
E se fino a qualche anno fa, al picking automatico si faceva riferimento in particolare focalizzandosi sul tipo di strumento o supporto in aiuto dell’operatore nella gestione della procedura di prelievo della merce come ad esempio, nel caso del voice picking, a una cuffia con microfono, ad oggi non implica più solo l’acquisto di uno strumento ma anche una strutturazione differente dell’intero magazzino logistico.

Tra gli strumenti più recenti, infatti, si annoverano i dispenser che scaricano la merce su un nastro trasportatore o i robot pallettizzatori, ma anche i magazzini a piani traslanti, i magazzini rotanti orizzontali o verticali, i magazzini con elevatori (sorter), i traslatori abbinati a baie di picking performanti, ecc. Tutte innovazioni che richiedono un’idea ben precisa di quel che si vuole ottenere dal processo di automatizzazione stesso.
La scelta della soluzione migliore condiziona produttività ed efficienza e può divenire altamente strategica nel processo di gestione della logistica.
Secondo il Professor Carlo Rafele del Politecnico di Torino, la progettazione della fase di picking dipende da diversi parametri, tra i quali le caratteristiche fisiche dei materiali da prelevare (dimensione, peso, ecc), il numero di voci sottoposte a picking e la composizione e il numero degli ordini spediti giornalmente. Le migliori decisioni devono necessariamente andare di pari passo con il tentativo di ridurre il più possibile le attività di prelievo e i tempi ad esse dedicati, il raggruppamento delle operazioni se fanno riferimento ad un unico articolo, l’individuazione e valutazione di tutte le possibilità presenti nel mondo logistico, con un occhio di riguardo per le soluzioni più innovative volte a migliorare l’identificazione, il prelievo, il confezionamento e l’imballo, ma soprattutto la considerazione del picking come parte di un più ampio processo in cui ogni tassello deve essere strettamente integrato.

Logistica più competitiva: la risposta necessaria

DIPARTIMENTO PER LO SVILUPPO INFORMATICO INTERNO COME VALORE DISTINTIVO NEL SETTORE LOGISTICO.

Il mondo della logistica diventa sempre più smart. Nell’era dell’innovazione digitale, che va via via toccando tutti i settori produttivi, la gestione della logistica deve riuscire a fornire soluzioni sempre più integrate, risposte sempre più rapide, sempre più efficienti.

Nell’arcipelago dei software disponibili per la gestione del processo logistico, dall’arrivo della merce, all’organizzazione del magazzino, alla gestione delle scorte, ma anche per la gestione di tutte le funzionalità operative e amministrative, i principali cambiamenti sono rivolti principalmente a fornire risposte adeguate alla dematerializzazione e digitalizzazione documentale. Smart glass, Workflow Scheduling Load Building, RFId, Sensoristica, Dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti per il trasporto, Piattaforme collaborative, Logistics App: soluzioni tecnologiche innovative che sempre più spostano il focus dell’attenzione sulla totale visibilità dell’intero processo di distribuzione, garantendogli elevata tracciabilità.

Risulta però spesso molto complesso per il soggetto logistico, vista l’eterogeneità della platea che della logistica si serve costantemente per raggiungere il mercato (o i mercati), poter disporre del software che meglio risponde alle esigenze del cliente. Alcuni processi logistici seguono infatti percorsi più lineari di entrata ed uscita della merce, altri più irregolari richiedono gestione di giacenze, di reverse logistics, ecc.

Si tratta di una complessità che cresce esponenzialmente se si guarda alla tipologia di merce: come entra nel magazzino logistico?

Alcuni clienti, ad esempio, richiedono la possibilità di inviare al centro logistico oggetti da barcodizzare, raggruppati in colli barcodizzati: una procedura apparentemente semplice, ma che può generare non poche difficoltà di gestione se il provider logistico si trova costretto ad interpretare di volta in volta esigenze specifiche per poterle inviare al provider del software logistico, così da ottenere gli opportuni adattamenti e le necessarie integrazioni.

Per questo motivo, mai come oggi, in un contesto sempre più connesso, più veloce, caratterizzato da crescente diversificazione e crescente richiesta di convenienza, in cui ogni cliente richiede una soluzione ad hoc, diventa un punto di forza che può fare davvero la differenza la presenza di un ufficio IT interno all’azienda logistica. Conseguenza principale è la riduzione non soltanto dei tempi necessari per l’adattamento del software logistico, ma anche la riduzione dei costi esterni relativi a tale adattamento: ma questi sono solo alcuni degli elementi che rendono un’azienda logistica con dipartimento IT interno davvero competitiva.

Basti pensare a quanto elevato può essere il livello di flessibilità con cui è possibile accogliere nuovi clienti, profondamenti diversi tra loro, grazie a una squadra di persone dedicate a renderne l’ingresso altamente “accogliente”, analizzando ogni specificità, agevolando un passaggio di dati integrati, con elevati standard di tracciabilità.

Nell’era digitale, la vera digitalizzazione dei processi, passa proprio da qui: da soggetti preparati, in grado di semplificare procedure, rapidamente ed efficientemente.

Logistica e Digital Transformation

RISULTATI ANCORA NON DEL TUTTO SODDISFACENTI?

La società di consulenza informatica statunitense PointSource ha pubblicato pochi mesi fa il rapporto “The State of the Mobile Experience”, che riporta l’esito di un’indagine sistematica che ha visto coinvolti 300 decision maker del settore finanziario, di quello assicurativo e del settore logistico.

Focalizzandosi sulla situazione del mercato logistico, i dati ricavati risultano eloquenti: solo un’azienda su 10 ritiene soddisfacente la versione mobile delle proprie piattaforme digitali.
La rivoluzione 2.0 ha indubbiamente toccato e trasformato anche il mondo della supply chain, ma spesso, evidentemente, con risultati insoddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda la frontiera del mobile, che pure ha registrato una vera e propria moltiplicazione delle app specifiche dedicate ai servizi logistici: il 71% delle aziende del campione indagato utilizza una mobile app ad hoc, mentre l’81% ricorre a un sito web ottimizzato per il mobile per l’esecuzione di operazioni di inventario, tracciamento delle spedizioni, scansione dei codici a barre e aggiornamento dei percorsi per le consegne.

I dati rilevanti a fronte di questo quadro sono tre: solo un’azienda su 4 fa un uso quotidiano di questi strumenti; solo una su 10 se ne dichiara pienamente soddisfatta, ma il 91% del campione analizzato ha pianificato nuovi investimenti nel mobile per il 2016-2017, di cui l’86% con budget superiore ai 100mila dollari, e il 25% con budget superiore a 500 mila dollari.

TML si avvale da anni, per i propri servizi logistici, di un efficiente sistema informatico sviluppato su piattaforma SQL Server, che può adattarsi alle specifiche esigenze dei clienti e che utilizza i codici a barre per fugare gli errori tipicamente legati ad attività manuali.