TECNOLOGIA BLOCKCHAIN E LOGISTICA

Tecnologia Blockchain e logistica

La situazione in Italia

L’adozione della Blockchain in ambito logistico procede lentamente, nonostante i possibili vantaggi: dalla tracciabilità alla velocità, dalla riduzione dei costi alla sicurezza del carico. Che sia a causa della scarsa dimestichezza con le nuove tecnologie o per mancata fiducia nei confronti di un ambito innovativo ancora non pienamente maturo, i progetti innovativi attualmente in essere sono poco numerosi, da considerare sperimentali: se un’analisi puntuale sui possibili benefici sarebbe prematura appare comunque interessante monitorare l’evoluzione della situazione.

Secondo l’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano nel 2019 a livello mondiale è stato riscontrato un incremento di avviamento di progetti inerenti all’impiego della Blockchain del 56% rispetto all’anno precedente. Si tratterebbe per lo più di sperimentazioni e annunci: i piani effettivamente implementati sono 158, di cui 11 nel settore logistico. Una cifra di per sé esigua, ma rappresentativa di un ambito in espansione, in particolare considerando che in 31 casi la tecnologia è stata applicata in funzione delle esigenze della supply chain.

Tra i paesi europei che denotano maggiore interesse alla risorsa va annoverata l’Italia, dove gli investimenti non paiono ancora sostanziali, ma sono in netta crescita. Tra le difficoltà che alimentano una mancata fiducia nello strumento innovativo una diffusa carenza di consapevolezza: poche le aziende che conoscono la tecnologia e i possibili benefici, soprattutto fra le realtà medio-piccole. Le società italiane che hanno esperienza con la Blockchain hanno riscontrato:

  • Miglioramento del rapporto con partner e fornitori
  • Riduzione di manipolazione di dati e frodi
  • Benefici nella riconciliazione di dati e pagamenti
  • Maggior fiducia da parte dei clienti
  • Automatizzazione dei processi

Un esempio di applicazione recente in ottica di ottimizzazione dei processi gestionali della supply chain arriva da Marelli che ha adottato la tecnologia Blockchain per collegare gli impianti di fornitori e produttori con sede in diverse parti del mondo. Insieme a BMW Group è stata sviluppata l’applicazione PartChain, sperimentata in primo luogo con un’attività pilota di fornitura componenti. L’app ha permesso di connettere 5 stabilimenti allocati in 5 paesi diversi, dal Messico alla Germania, e di gestire agevolmente una mole di un centinaio di migliaia di dati.

Lo scambio in tempo reale di blocchi di dati immutabili permette una migliore tracciabilità delle materie prime, assicura una maggiore affidabilità delle transazioni e apporta benefici al rapporto con partner e fornitori. Semplificazione della tracciabilità, trasparenza e accessibilità dei dati, affidabilità di gestione, ottimizzazione dei costi: le opportunità prospettabili paiono significative, ma affinché l’adozione operativa delle infrastrutture Blockchain si diffonda maggiormente sembrano necessarie azioni che promuovano in primo luogo la conoscenza della risorsa e delle sue possibili applicazioni.

Blockchain: l’innovazione della logistica

MAGGIORE EFFICIENZA E TRACCIABILITA’ CON L’INNOVAZIONE BLOCKCHAIN

La gestione della supply chain, dalla produzione alla distribuzione, assume sempre più un carattere tutt’altro che lineare.

In tale crescente complessità, risulta difficile da immaginare una tracciabilità completa, in grado di garantire la massima trasparenza ed affidabilità dei dati che derivano dalle molteplici fasi da cui si costituisce. In questa moltiplicazione di passaggi, di attori, di accordi/contratti, diviene sempre più fondamentale la ricerca di un sistema che consenta di tenere traccia e di rendere totalmente trasparente ogni momento del processo e ogni procedura.

Nel descritto quadro, la tecnologia Blockchain, può essere presa in prestito dal settore finanziario e divenire chiave di volta dell’innovazione nella logistica.

  • Più trasparenza nei dati con la conseguente riduzione delle contraffazioni nella supply chain;
  • Maggiori livelli di sicurezza;
  • Gestione ottimale delle risorse;
  • Contratti “intelligenti”, digitalizzati, che consentano di eliminare eventuali errori nei dati.

Questi i cambiamenti chiave che è possibile ottenere. E con questi, grazie all’impossibilità di eliminare o modificare dati già inviati in Blockchain, sarà possibile, non solo monitorare costantemente il rispetto delle norme, ma anche una totale tracciabilità che consentirà di offrire in tempo reale una serie di dettagli informativi di non sempre così facile accesso, sia sulle spedizioni che sull’intero processo di produzione e distribuzione, sulla sua sostenibilità ambientale e sul suo livello di eticità nella gestione dei differenti passaggi tra attori nonché dei rapporti tra tutti gli attori stessi coinvolti.

Ognuno di questi aspetti, consentirà da un lato di fornire all’attore che opera nel settore della logistica un notevole vantaggio competitivo, ma anche, dall’altro lato, di dare ai consumatori finali la possibilità di scegliere di supportare le aziende con cui ne condividono i valori di sostenibilità ed eticità.

Ma come scoprire se la tecnologia Blockchain fa al caso nostro? Secondo il recente rapporto congiuntamente predisposto da DHL e Accenture, sono 6 i principali interrogativi (consequenziali) cui dare risposta:

  • C’è necessità di un database comune condiviso?
  • In tale database sono coinvolti più attori?
  • Gli attori coinvolti potrebbero avere interessi conflittuali o problemi di fiducia reciproca?
  • Ci sono differenze nelle regole e procedure che le singole parti devono rispettare?
  • C’è necessità di avere un registro oggettivo e immodificabile?
  • Le regole relative alle transazioni subiscono cambiamenti solo raramente?

Se la risposta a tutti questi interrogativi è affermativa, investire in Blockchain può essere la decisione giusta: per una maggiore efficienza, ma soprattutto per facilitare l’introduzione di nuovi servizi innovativi e modelli di business.

PANORAMICA SULLA REGIONE LOGISTICA MILANESE

Panoramica sulla Regione Logistica Milanese

Una nuova indagine comparativa fa il punto sullo stato del cluster lombardo

Digitalizzazione e informatizzazione: queste le sfide maggiori del settore logistico per i prossimi anni secondo quanto emerso dalla ricerca realizzata dal Centro sulla logistica e il Supply Chain Management della LIUC Business School in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Alsea nell’ambito del progetto Regional Logistics Performance, La Regione Logistica Milanese e l’Europa a confronto.

Lo studio, condotto a distanza di 10 anni dalla prima analoga indagine datata 2010 e presentato lo scorso giugno, effettua un’analisi comparativa tra la Regione Logistica Milanese, area italiana di spicco per il settore comprendente la Lombardia, la provincia di Novara e la provincia di Piacenza e gli altri punti nevralgici europei selezionati: Catalogna, West Netherlands, Île de France e Baviera. 

Prestazioni e competitività delle cinque macro aree sono state valutate in funzione dei processi doganali, dell’offerta dei servizi logistici, della connessione ai mercati internazionali, del monitoraggio delle spedizioni e dell’affidabilità della consegna. L’analisi è stata elaborata attraverso l’impiego di 24 Logistics Performance Index, indici di competitività predisposti dalla finlandese Turku School of Economics, suddivisi in tre dimensioni:

  • Costo del fare logistica, in funzione del valore dei fattori produttivi alla base dei servizi logistici;
  • Efficienza e competitività, in funzione della capacità di attrarre attività imprenditoriali, fattori produttivi e capitali;
  • Accessibilità e connettività, in funzione del grado di connessione col territorio regionale, continentale e internazionale.

L’esito dell’indagine attesta la RLM al primo posto per il costo del fare logistica, punteggio determinato dalla convenienza degli affitti per i magazzini, ma solo al quarto considerando la totalità degli indicatori presi in esame. Sul podio più alto l’area del West Netherlands.

La ricerca permette di indagare quelle che secondo i partecipanti al sondaggio rappresentano le maggiori criticità del sistema logistico lombardo, tra cui:

  • Problemi infrastrutturali: nonostante i numerosi interventi stradali e ferroviari abbiano inciso sulla riduzione dei tempi di percorrenza, la RLM risulta ancora poco dotata rispetto agli altri regional cluster; 
  • Costi del sistema logistico: a causa della minore intensità di traffico e relazioni internazionali, i costi del trasporto aereo da Malpensa risultano del 40% superiori rispetto a quelli dell’aeroporto di Monaco di Baviera;
  • Complessità burocratica: la competitività della RLM risente dei tempi di sdoganamento ampi e della burocrazia poco flessibile;
  • Deficit tecnologici: ancora poche le aziende che investono in modo strutturale nella digitalizzazione dei processi.

Secondo gli addetti ai lavori la sfida maggiore per il futuro del settore è proprio la digitalizzazione in quanto alle trasformazioni già in atto, determinate dalla logistica 4.0, si sommeranno i cambiamenti derivanti dalla diffusione delle tecnologie emergenti, quali blockchain e 5G: per ottimizzare le attività o migliorare la competitività sarà fondamentale saper gestire l’informatizzazione dei processi. L’indagine annovera inoltre come cardinali le tematiche connesse alle problematiche geopolitiche, all’evoluzione dei trasporti e alla sostenibilità economico, sociale e ambientale.

TML JOURNAL

Il mondo TML è Fashion, Cosmetics, Industrial, ma soprattutto trasporti dedicati, reverse logistics, ricondizionamento capi, logistica in-house, controllo qualità, e-commerce.

In questa sezione parleremo di integrazione servizi IT, strumenti innovativi quali l’intelligenza artificiale e la robotica o, più in generale, strumenti legati alla digital transformation, pregi (e difetti) nell’utilizzo della blockchain, prospettive derivanti dall’espansione dell’e-commerce...

Ultime novità o tendenze future in fatto di logistica: di questo e molto altro tratteranno i nostri articoli di approfondimento.

Ovviamente con un occhio di riguardo per le cose che ci riescono meglio: integrazione servizi IT, controllo qualità, logistica di ritorno, ma anche i vantaggi della logistica in-house e tanto altro.

Buona lettura!

TML FOCUS

In questa sezione il nostro consiglio di lettura, il nostro focus su temi di particolare interesse.

Innovare nella logistica: nuove tendenze per il futuro

QUALI SONO GLI STRUMENTI PIU’ CONVINCENTI?

“Non c’è momento migliore di questo per essere un fornitore di servizi logistici”. È questo il messaggio chiave che emerge dal rapporto sulla logistica globale “Eye for Transport 2018”.

Il quadro che ne emerge è quello di un settore che sempre più muove decisi passi verso attività di digitalizzazione, un settore che cerca di contraddistinguersi per notevoli sviluppi nella direzione innovativa, verso la quale ha un’elevata propensione.

Abbiamo già visto in un precedente articolo, come la Blockchain possa rivoluzionare il settore: ma non è la sola.

Dai risultati di un’indagine sintetizzata nel Rapporto, emerge che seppur sia ben il 52,8% degli intervistati ad indicare la tecnologia Blockchain come la migliore importabile nel settore logistico tra quelle al momento presenti, vi è un non lontano 51,3% che vi affianca l’intelligenza artificiale, tecnologia mai come ora economica ed accessibile. Un investimento relativamente moderato, grazie anche alla natura stessa del comparto logistico che rende tale tecnologia di facile implementazione, che consente un rendimento non solo molto elevato ma anche che promette di crescere ulteriormente.

È invece il 44,6% degli intervistati che evidenzia come sia la robotica a cambiare le carte in tavola. Una crescente domanda di lavoro, anche e soprattutto a causa dell’esponenziale aumento dell’e-commerce, a cui non si riesce a fornire un’adeguata offerta: questa la principale criticità che sta facendo della robotica un’innovativa soluzione.

A seguire, vi è un 42,0% che sceglie i veicoli autonomi come migliore tecnologia innovativa in grado di cambiare in meglio il settore logistico. Miglioramenti nella sicurezza, più basso impatto ambientale, più elevata efficienza, maggiore comfort: questi i principali elementi di forza delle vetture che non necessitano di un conducente. Già utilizzate nel campo militare o per applicazioni nell’industria o automazioni per i consumatori finali, nel settore logistico sembrano essere destinate ad uno sviluppo decisamente più rapido degli altri settori, sia per la gestione delle operazioni di magazzino, sia per l’intera supply chain, fino alla distribuzione e consegna delle merci.

Infine, il 24,9% evidenzia come i droni abbiano non trascurabili potenziali di business. Sono due gli usi più promettenti nel settore logistico. Un primo utilizzo risponde all’esigenza di far fronte a spedizioni molto urgenti in città affollate, congestionate, garantendo non solo una elevata velocità di consegna, ma anche un basso impatto ambientale. Un secondo utilizzo risponde invece all’esigenza di far fronte a consegne in aree rurali prive di infrastrutture adeguate, consentendo anche alle persone in località remote di connettersi alle reti commerciali globali.

… Dipenderà da chi opera nella logistica, saper cogliere tutte queste sfide facendosi promotore di innovazione, scegliendo l’una o l’altra tecnologia.